locandina_stretta_corso_bozze_aulaSi è svolto nel Museo Faggiano a Lecce, il 15 ottobre 2016 alle ore 16:00 l’evento dal titolo Il correttore di bozze nell’era dei touch screen. Durante l’incontro, gratuito e aperto al pubblico, sono interventui esperti del mondo dell’editoria e gli intervenuti hanno preso parte alla prima lezione del corso di formazione Il correttore di bozze in una casa editrice organizzato da Polaris Hub.

Hanno dato un contributo:

  1. Rossella Bufano
    Direttrice della rivista on line Ripensandoci (www.ripensandoci.com). Redattrice, correttrice bozze e coordinatrice di prodotti editoriali, giornalista pubblicista, ghostwriter (saggistica e reporter area umanistica: storia, filosofia politica, comunicazione, diritto), web editor e docente ddi corsi di editoria e giornalismo.
  2. Dino Salamanna
    Consulente in finanza agevolata, business plan e formatore; espero nell’avvio di start up e redazione di Business Plan; Project Manager e formatore in amministrazione e finanza d’impresa; responsabile area “FINANZA AGEVOLATA” ed area “FORMAZIONE” dell’Associazione di imprenditori “AssoImprese Galatone-Nardò”.
  3. Douglas Rapanà
    Impaginatore grafico, correttore di bozze e responsabile dell’area FORMAZIONE di Polaris Hub. Si occupa di pubbliche relazioni, comunicazione e ufficio stampa; web editor e docente dei corsi: “Il Correttore di Bozze in una casa editrice”, “L’addetto Ufficio Stampa – Comunicazione e nuovi media”, “Giornalismo on line”, “Grafica e impaginazione editoriale”.

Nella prima parte dell’incontro sono stati trattati argomenti quali la figura del correttore di bozze e la sua evoluzione in funzione delle nuove tecnologie che si susseguono da circa un decennio nel campo editoriale: gli ebook e ereader, il libro e la sua correzione.

I partecipanti hanno avuto la possibilità di eseguire dei test ed esercitarsi su testi preparati appositamente per la lezione.

Oggi, complici le nuove tecnologie, molte cose sono cambiate e chi lavora in una casa editrice non è più il classico topo di biblioteca che passa le sue giornate a divorare manoscritti. Ogni anno sono tanti i giovani che sognano di entrare in questo settore; fortunatamente l’offerta didattica per chi vuole professionalizzarsi e lavorare in una casa editrice è varia e ben distribuita in tutta Italia.

Per lavorare in questo campo è necessario, principalmente, avere una spiccata propensione alla lettura e alla scrittura, precisione, rispetto delle scadenze e buona volontà. Tutto questo però non basta poiché sono pure richieste competenze linguistiche e letterarie, conoscenze delle principali tecniche di scrittura e cultura umanistica di base che non si acquisiscono necessariamente con una laurea. Infatti, per chi ha meno tempo o sta già lavorando ma vuole approfondire alcuni aspetti di questo settore in evoluzione (o più semplicemente acquisire le conoscenze di base richieste per entrare a lavorarci) esistono numerosi corsi anche di breve durata. Certo avere una cultura umanistica in Lettere, LingueScienze della Comunicazione di sicuro aiuta; inoltre alcune case editrici sono specializzate in pubblicazioni scientifiche e richiedono quindi delle lauree tecniche.

Frequentare un corso o un master apposito renderà ancora più semplice entrare in questo mondo perché approfondisce molti argomenti che all’università vengono trattati solo superficialmente!

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Le Figure Professionali

Solitamente nelle piccole aziende il proprietario e l’editore sono la stessa persona e non ci sono dei ruoli ben definiti. Invece nelle case più grandi i ruoli sono specifici e il lavoro segmentato. Andiamo a vedere ora le figure principali:

  1. L’editore è colui che ha l’ultima parola e che controlla non solo la produzione, ma anche il bilancio aziendale. Programma e realizza sistemi per far conoscere le proprie pubblicazioni, si occupa del pagamento di stipendi, utenze, diritti d’autore e fornitori, valuta le copertine, mantiene i rapporti con autori, agenti letterari, case editrici straniere, librerie ecc…
  2. Il direttore editoriale consiglia e porta avanti le linee guida generali della casa editrice. È la figura principale che non solo segue tutta la fase della pubblicazione di un libro ma decide quali scrittori pubblicare. Si occupa della gestione delle risorse umane e ascolta le proposte dei suoi collaboratori.
  3. Il correttore di bozze è l’addetto alla ricerca di errori grammaticali, refusi e ripetizioni.
  4. Il redattore/editor lavora a stretto contatto con grafici, autori, correttori di bozze e sotto il controllo del capo redattore. Si occupa della gestione di tutte le fasi editoriali della produzione e della stampa di un libro, prepara la quarta di copertina, le schede promozionali, le recensioni e svolge il controllo della copia cianografica del libro.
  5. Il traduttore è addetto alla traduzione dei libri nelle varie lingue da lui conosciute. Frequentemente solo le grandi case editrici hanno personale interno che svolge la mansione del traduttore. I traduttori, infatti, sono per lo più freelance.
  6. Il grafico editoriale si occupa dell’estetica e parte grafica dell’opera. Usa software professionali di manipolazione per immagini e testi.
  7. Il promotore editoriale svolge l’attività di promozione presso le case di distribuzione editoriale, promuovendo e distribuendo materiale pubblicistico/informativo nelle librerie, sul web e sulle riviste specializzate.
  8. Il lettore professionista ha il compito di leggere, analizzare e valutare i manoscritti. È il lavoro ideale per chi è appassionato di lettura. Al termine di ogni lavoro compila una scheda di valutazione che influisce sulla sorte editoriale del libro.

A queste figure si aggiungono: giornalisti, professionisti del web, social media manager, content manager, content editor, technical writer, copywriter, knowledge manager, web publisher.

Nell’editoria le differenti mansioni si possono svolgere non solo in una casa editrice ma anche presso testate, piattaforme di blog, o come editore fai da te prendendosi qualche rischio.

Quando vi sentite pronti

Visionate la lista delle case editrici presenti su tutto il territorio nazionale (anche le più piccole), consultate i loro siti alla ricerca di opportunità di lavoro e inviate il vostro c.v. per candidarvi a una posizione lavorativa o ad uno stage. Tenete presente che spesso le case editrici preferiscono puntare su giovani motivati e dinamici dotati di grande flessibilità e con un’ampia cultura di ordine generale alle spalle.

La correzione di bozze fa parte dei mestieri del giornalismo e dell’editoria ma la si può trovare anche in altri settori. A spingere il correttore di bozze nel suo lavoro è principalmente la passione per la lettura ma anche il gusto per la precisione e la qualità del prodotto in quanto serve molta pazienza e rigore per svolgere questa mansione.

Esaminiamo più nel dettaglio tale figura lavorativa.

Si occupa di correggere la bozza di un testo qualsiasi partendo dai più impegnativi libri fino anche alla più piccola delle brochure. La bozza è una copia/stesura non ancora definitiva o completa che deve ricevere una o più revisioni per eliminare i vari tipi di errori possibili nella scrittura di un testo e adattare l’opera alle norme redazionali della casa editrice (se presenti).

Perché è necessario che più occhi valutino la stessa opera?

8_Aleksandr_Deyneka_Donna_con_libroSpesso a una sola persona (specialmente se si tratta dell’autore stesso) sfuggono molti dettagli ed errori, sia per distrazione che per stanchezza. Questo non accade quando sono coinvolte più persone: “più occhi” possono notare e correggere inesattezze e incongruenze. Teoricamente una bozza è la fine di un processo di editing e revisione senza errori di forma ma con errori di distrazione o sviste. Di fatto il correttore di bozze spesso si ritroverà a fare un lavoro di editing che è un vero e proprio intervento sul testo (può arrivare fino a scrivere o riscrivere intere frasi) con lo scopo di migliorarlo eliminandone i difetti fino a raggiungere il prodotto finito. Nonostante i correttori automatici e i vari progressi tecnologici il correttore di bozze sarà sempre un mestiere ricercato poiché il computer non è ancora in grado di rimpiazzare la creatività umana fondamentale in questa attività che non è solo semplice correzione grammaticale!

I vari corsi sull’editoria e in particolare quelli sul correttore di bozze possono aprire tante possibilità lavorative e permettono di capire se il mondo dell’editoria può dare un futuro. Un autodidatta, per quanto bravo, difficilmente farà molta strada; il modo migliore per perfezionarsi resta dunque lavorare sotto la supervisione di veri professionisti.

Quali caratteristiche è bene avere prima di scegliere questa carriera?

Sicuramente è necessario avere ottima conoscenza della lingua italiana, lettura spedita, e buona concentrazione. Ma ora rispondiamo alla domanda che di sicuro interesserà chi ancora è indeciso se intraprendere questo percorso lavorativo o meno.

Si può vivere facendo il correttore di bozze?

La risposta non è semplice perché oggi per essere “presi” da una casa editrice servono competenze tecniche che si imparano e si affinano soprattutto con la pratica. Infatti, gli editori, spesso preferiscono servirsi di personale o collaboratori già formati. Nelle case editrici (soprattutto quelle di medie-piccole dimensioni) i redattori sono di frequente carichi di lavoro e accade spesso che si affidino a correttori di bozze esterni o stagisti; da notare, quindi, che quella del freelance è la formula più usata per questo mestiere. Concludiamo dicendo che anche i privati possono richiedere tale lavoro e bisogna pure considerare che un correttore di bozze può lavorare tranquillamente da casa.

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“Il correttore di bozze in una casa editrice”

Per scrivere un libro bisogna avere un’ispirazione, un determinato argomento e buona conoscenza della lingua da usare tenendo conto che, per l’italiano, non solo è necessario sapere la grammatica ma anche la sintassi.

Poi è opportuno (ma non necessario) aver letto altre opere simili o dello stesso genere di autori vari.

Fase 1

Cominciare ad appuntare le idee per poi seleziona le migliori. Non domandarsi se al lettore piacerà la propria opera poiché tutti i lettori hanno gusti letterari differenti.

Gli errori possono essere corretti in seguito per cui, inizialmente, non preoccuparsi della forma né farsi limitare dalle regole della scrittura, ma concentrarsi sulla stesura della storia.

Fase 2

Porsi giornalmente degli obiettivi minimi di scrittura. Quando si è bloccati puntare comunque a raggiungere l’obiettivo di scrittura che ci si è posti. È sempre consigliabile lavorare in luoghi calmi, possibilmente silenziosi e in solitudine, con la giusta illuminazione in modo da mantenere facilmente la concentrazione.

Fase 3

Non serve tenere nascosta la propria opera finché non la si ritiene pronta anzi, è opportuno chiedere spesso e fin dal principio l’opinione su ciò che si è scritto a persone di cui ci si fida. Dopo aver letto e ascoltato le loro opinioni metterle da parte e solo dopo del tempo riflettere su quali consigli possono essere più utili per migliorare veramente il proprio libro.

Fase 4

Finito di scrivere concedersi una pausa vista come un mezzo che aiuterà poi a correggere il lavoro in maniera migliore. Procedere dunque alla rilettura per esaminare, correggere e modificare la propria storia apportando tutte le correzioni ritenute necessarie.

Rendersi conto che per revisionare un testo è molto utile il supporto di una figura in grado di “smontarlo” trovandone i problemi (anche partendo dal più piccolo errore di ortografia) e in grado di dare suggerimenti che, talvolta, possono rendere la tua narrazione più chiara e scorrevole senza alterarne il timbro e il tono col quale è stato scritto e per dare un aspetto più professionale al libro. Per questo conviene chiedere a un editore di leggere il tuo libro dopo averlo riletto e corretto.

Fase 5

Dopo aver realizzato la versione finale del libro assicurarsi che tutto sia in ordine con un controllo finale per esser sicuri che il testo sia pronto per la pubblicazione.

Fase 6

Promuovere il libro sui social media per raggiungere un ulteriore numero di persone (se non si è in grado di farlo da soli rivolgersi a figure professionali apposite).

Considerare la possibilità di rivolgersi a un agente che ti aiuterà a pubblicare e vendere il tuo libro poiché non sempre la casa editrice si occupa della promozione. Ricorda però che in molti casi sarai tu stesso a doverlo promuovere. Purtroppo, se l’ autore è sconosciuto, sarà più difficile trovare un suo libro. Tuttavia trovare un agente diventa più semplice dopo aver firmato un contratto di pubblicazione. Si può optare per pubblicare da soli il proprio libro, ma per raggiungere il grande pubblico è necessario rivolgersi a una casa editrice.

Fase 7

Attirare l’attenzione di editori e agenti dimostrando di avere un seguito e di saper promuovere la propria immagine. Una volta individuati il maggior numero di editori procedere ad analisi più approfondite su di essi (individuando le loro richieste e indicazioni). Non inviare mai l’unica copia originale della tua opera. Spedire copie del proprio libro a tutti gli editori disponibili a valutare il tuo lavoro. Tenere a mente che le opere non richieste e di autori inediti sono lasciate per ultime e vengono lette dopo diversi mesi. Se tutte le case editrici contattate scartano la vostra opera non demoralizzarsi. Niente è definitivo, dunque sarà necessario lavorare di più sul proprio testo, con determinazione ed autocritica e poi fare un nuovo tentativo proponendo un libro migliore. In ogni caso oltre alle case editrici a pagamento esistono piccole case editrici che pubblicano senza chiedere all’autore nessun tipo di contributo.

Conclusioni

Per concludere, ricordare che l’editing e la correzione bozze sono le voci di spesa che fanno alzare di molto i costi totali dell’auto-pubblicazione. Perciò si potrebbe valutare una soluzione fai-da-te, ma bisognerebbe poi valutare di che entità sarebbero le perdite, anche in termini di reputazione, se non si riesce ad offrire al pubblico un libro ben scritto che poi non compra e legge nessuno. Quindi alla fine si potrà optare per la strada dell’auto-pubblicazione, senza passare dall’editore, spendendo senza dubbio di meno in termini di costi, ma dovendosi occupare di tutto e avendo la certezza di avere minori ricavi sia come guadagno sia come lettori; oppure affidarsi a una casa editrice che (con tutte le figure professionali che la compongono e che ad essa sono associate, ad esempio: traduttore, grafico, correttore di bozze) possa garantirci maggior successo, un maggior numero di lettori e tutto un trattamento più professionale.

Spesso il dato più richiesto nella produzione di un testo in campo editoriale e giornalistico non è il numero di pagine ma il numero di battute inteso come ogni singolo carattere battuto su tastiera inclusi spazi e punteggiatura. Si rende dunque necessario effettuare un conteggio di battute che torna anche utile quando si devono scrivere testi o frasi che non devono superare una certa lunghezza, ad esempio gli SMS oppure i tweet di Twitter, o per brevi articoli e più in generale per farsi un idea della lunghezza della propria opera.

Per fortuna non è necessario fare questa procedura contando da sé le battute nel testo ma esistono diversi modi facili, veloci e gratuiti che svolgono questo lavoro al posto nostro.

Una procedura generica la si può trovare facilmente su internet in vari siti web che offrono un servizio di conteggio caratteri gratuito online presentando una casella dove basterà incollare il testo interessato e cliccare sul bottone di avvio conteggio.  Il testo inserito non viene memorizzato, viene semplicemente analizzato e subito dopo cancellato.

Una seconda procedura invece è specifica e varia a seconda del software di scrittura utilizzato; di seguito analizzeremo i tre principali.

1) MICROSOFT WORD sicuramente è il più famoso, fa parte della suite Office di casa Microsoft. Troveremo lo strumento di conteggio delle parole cliccando su “Revisione” nella barra di strumenti in alto. Una volta cliccato sul pulsante “Conteggio Parole” si aprirà una tabellina che indicherà diverse statistiche (pagine, parole, righe ecc) tra le quali anche quella che interessa a noi cioè il conteggio caratteri spazi inclusi.
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2) APACHE OPEN OFFICE WRITER è la scelta gratuità più utilizzata. Troveremo lo strumento di conteggio delle parole cliccando su “Strumenti” nella barra di strumenti in alto. Una volta cliccato sul pulsante “Conteggio Parole” si aprirà una tabellina che indicherà anche qua diverse statistiche tra le quali anche quella che interessa a noi, cioè il conteggio dei caratteri.
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3) LIBRE OFFICE WRITER: anche questo gratuito è il meno usato e meno conosciuto ma va lo stesso menzionato in quanto presenta un numero crescente di utilizzatori. Troveremo lo strumento di conteggio delle parole cliccando su “Strumenti” nella barra di strumenti in alto. Una volta cliccato sul pulsante “Conteggio Parole” si aprirà una tabellina che indicherà anche qua diverse statistiche tra le quali anche quella che interessa a noi cioè il conteggio dei caratteri spazi inclusi.
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